Cashback di Stato: Tutti i trucchi sfruttati per scalare la classifica

cashback trucchi

E’ da qualche giorno che su tutti i giornali è possibile leggere notizie riguardo ai trucchi usati dai “furbetti” per poter scalare facilmente la classifica del Cashback ed abbiamo deciso di fare il punto della situazione.

Come scritto in un nostro articolo, il Cashback oltre a prevedere il 10% di rimborso, sulle spese effettuate tramite pagamento elettronico, prevede un Supercashback. Ogni 6 mesi viene assegnato il Superbonus da 1500€ a coloro che rientrano tra i primi 100.000 ad aver effettuato il maggior numero di transazioni

Come per tutte le cose ” fatta la legge, trovato l’inganno” ed infatti tanti, compresi noi, ci siamo chiesti : “Come hanno fatto ad arrivare tra i primi 100mila?”

Quali trucchi sono stati sfruttati per scalare la classifica del CASHBACK?

Spesa al supermercato o nei negozi

C’è gente che, sfruttando le casse automatiche presenti nei vari esercizi commerciali, paga un articolo alla volta, ottenendo così una transazione per ogni articolo.

Rifornimento alla pompa di benzina

Un signore ha fatto rifornimento alla propria auto, pagando circa 50€ in 148 transazioni da pochi centesimi l’una, 0,20€/0,50€/0,70€.

Acquisti online

Come è già noto, non è possibile sfruttare il cashback per effettuare gli acquisti online presso gli e-commerce più famosi come Amazon, però è possibile aggirare questo ostacolo. Basta recarsi presso un tabacchino o un negozio che vende carte prepagate o che effettua ricariche ed acquistare queste tramite la propria carta di credito. Quindi potrete acquistare gli abbonamenti per Spotify, Netflix e ricariche per gli account Amazon, Playstation, iTunes.

Nessuno dei metodi sopra citati è illegale, perchè al momento mancano un sistema di verifica e dei paletti sulle transazioni.

Quello che ci chiediamo è se sia alla fine un vantaggio o più uno svantaggio il Cashback di Stato. Perchè? Se da una parte uno può essere “ingolosito” dalla cifra che si può ottenere, dall’altra parte ci sono i commercianti, come i distributori di benzina che pagando 0,38€ su ogni transazione(dipende ovviamente a quale servizio si affidano), invece che guadagnare soldi, perdono solamente introiti.

Vi terremo aggiornati nel caso dovessero esserci sviluppi su questa storia.