Trump e Xiaomi: il colosso cinese nella blacklist

Il presidente uscente Trump inserisce Xiaomi nella blacklist USA: cosa accadrà?

A pochi giorni dal cambio di governo, Trump sferra un ultimo attacco alla Cina: Xiaomi e altre otto aziende vengono inserite in una blacklist. Il motivo, secondo Trump, sarebbe quello di aver cooperato con l’Esercito Popolare Cinese.

Differenze rispetto a Huawei

La blacklist nella quale si trova Xiaomi è però differente rispetto a quella nella quale rientrano i rivali Huawei, che operano anche nel settore delle telecomunicazioni. Non dobbiamo dunque aspettarci un blocco dei servizi Google, almeno per il momento. I due maggiori provvedimenti attuati da Trump sono l’impossibilità di ricevere investimenti da parte di statunitensi e l’obbligo a qualsiasi cittadino degli Stati Uniti di vendere le proprie quote societarie entro l’11 Novembre 2021.

La risposta dell’azienda

La risposta di Xiaomi è arrivata puntuale, affermando di non essere un’azienda militare comunista, ma di vendere solamente prodotti ad uso civile e commerciale. Di seguito la comunicazione completa.

Xiaomi ha sempre rispettato la legge e agito in conformità con le disposizioni e i regolamenti delle giurisdizioni dei Paesi in cui svolge la propria attività. La Società ribadisce che fornisce prodotti e servizi per uso civile e commerciale. Conferma inoltre di non essere posseduta, controllata o affiliata all’esercito cinese e di non essere una “Società militare comunista cinese” come definita dal NDAA. L’azienda intraprenderà azioni appropriate per proteggere gli interessi della Società e dei suoi azionisti e sta esaminando anche le potenziali conseguenze di questo atto per avere un quadro più completo del suo impatto sul Gruppo. 

Xiaomi Corporation, 15/01/2021

Conclusioni

Non ci resta che attendere le decisioni del futuro presidente Biden, che potrebbe porre fine alle blacklist e ai ban imposti dal precedente governo.

Xiaomi, che ha appena scalzato la Apple come secondo produttore di smartphone, e soprattutto Huawei, che rimane al secondo posto dietro a Samsung, potrebbero presto continuare a darsi battaglia senza limitazioni da parte degli Stati Uniti.