Trump e Xiaomi: il colosso cinese nella blacklist

Nicola Porceddu

Il presidente uscente Trump inserisce Xiaomi nella blacklist USA: cosa accadrà?

A pochi giorni dal cambio di governo, Trump sferra un ultimo attacco alla Cina: Xiaomi e altre otto aziende vengono inserite in una blacklist. Il motivo, secondo Trump, sarebbe quello di aver cooperato con l’Esercito Popolare Cinese.

Differenze rispetto a Huawei

La blacklist nella quale si trova Xiaomi è però differente rispetto a quella nella quale rientrano i rivali Huawei, che operano anche nel settore delle telecomunicazioni. Non dobbiamo dunque aspettarci un blocco dei servizi Google, almeno per il momento. I due maggiori provvedimenti attuati da Trump sono l’impossibilità di ricevere investimenti da parte di statunitensi e l’obbligo a qualsiasi cittadino degli Stati Uniti di vendere le proprie quote societarie entro l’11 Novembre 2021.

La risposta dell’azienda

La risposta di Xiaomi è arrivata puntuale, affermando di non essere un’azienda militare comunista, ma di vendere solamente prodotti ad uso civile e commerciale. Di seguito la comunicazione completa.

Xiaomi ha sempre rispettato la legge e agito in conformità con le disposizioni e i regolamenti delle giurisdizioni dei Paesi in cui svolge la propria attività. La Società ribadisce che fornisce prodotti e servizi per uso civile e commerciale. Conferma inoltre di non essere posseduta, controllata o affiliata all’esercito cinese e di non essere una “Società militare comunista cinese” come definita dal NDAA. L’azienda intraprenderà azioni appropriate per proteggere gli interessi della Società e dei suoi azionisti e sta esaminando anche le potenziali conseguenze di questo atto per avere un quadro più completo del suo impatto sul Gruppo. 

Xiaomi Corporation, 15/01/2021

Conclusioni

Non ci resta che attendere le decisioni del futuro presidente Biden, che potrebbe porre fine alle blacklist e ai ban imposti dal precedente governo.

Xiaomi, che ha appena scalzato la Apple come secondo produttore di smartphone, e soprattutto Huawei, che rimane al secondo posto dietro a Samsung, potrebbero presto continuare a darsi battaglia senza limitazioni da parte degli Stati Uniti.

Nicola Porceddu

Sardo, classe 1996, studente all'università di Cagliari nella facoltà di Informatica. Da sempre appassionato di tecnologia, passo il tempo libero tra Videogiochi e "cazzeggio" sul Web.
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